Novembre mese di uscita delle maggiori guide rivolte agli appassionati del nettare di Bacco - o Dioniso che dir si voglia - ma anche di primi bilanci di fine anno, finanziari e non…  

Molte le novità, le speranze, i progetti per il futuro ma soprattutto una  consapevolezza: la Calabria enoica cresce da qualunque lato la si voglia guadare. Crescono le aziende premiate, cresce il lavoro di promozione e valorizzazione dei territori e del patrimonio ampelografico autoctono (su tutti il Magliocco e il Pecorello), cresce il prestigio e, ancor più emblematico, cresce la qualità complessiva percepita all'esterno.

Vigneti calabresi

Che sia cresciuta anche la consapevolezza nei propri mezzi e nelle proprie capacità?
A ben vedere, si direbbe proprio di si. Prova ne è il costante incremento delle aziende premiate dalle guide nazionali e internazionali ma soprattutto il numero di aziende che, degli ultimi anni, hanno abbracciato la causa della qualità, della tipicità e della riconoscibilità dei prodotti.

Molte di queste realtà, a dire il vero, hanno fatto ancora meglio: passando alle pratiche agronomiche ed enologiche biologiche e biodinamiche hanno recuperato un sano rapporto con l'ambiente e, cosa più decisiva, hanno ritrovato le proprie radici decidendo di produrre vini schietti, sinceri e che parlano al cuore.

Colonie Greche

Le premesse per un rinascimento compiuto della viticoltura in Calabria ci sono tutte. Spetterà ai produttori avere costanza e determinazione e agli appassionati decretare se la via sia quella giusta. Per il momento, godiamoci quanto di buono è stato fatto e confidiamo nell'annata che verrà. Una stagione ricca di sorprese e tantissime conferme.

L'enologia calabrese ha davanti a se un futuro roseo e ricco di sfide, a patto che la strada intrapresa non venga abbandonata per volgere lo sguardo verso facili ed effimere mode e verso l'appiattimento e la banalizzazione dei gusti.

In definitiva, la Calabria sarà sempre più competitiva nel mercato del vino e il motivo è semplice: finalmente si è ricominciati a seguire l’antica tradizione di produrre grandi vini; gli stessi che ai tempi della Magna Grecia venivano offerti agli atleti che tornavano vincitori dalle Olimpiadi.